Il mondo misterioso della pipa e del tabacco.
Dubbi, scoperte, esperienze di un inesperto e affascinato fumatore
domenica 22 luglio 2012
Caricare la pipa secondo Peterson
Caricare la pipa è un'arte che richiede abilità ed esperienza; dal corretto caricamento dipende la regolarità della combustione del tabacco ed il piacere della fumata.
Una buona tecnica di caricamento dovrebbe lasciare una giusta quantità di aria tra le foglie di tabacco nel fornello: troppa aria causa combustione rapida e fumo caldo, poca aria fa spengere la pipa troppo spesso.
La pipa, tranne che nelle fasi di rodaggio, dovrebbe essere riempita completamente a pizzichi con pressione su ogniuno sempre crescente: da quasi nulla per quello sul fondo alla massima per l'ultimo pizzico, il più alto.
E' bene controllare il tiraggio della pipa prima dell'accensione: se la resistenza che si incontra aspirando è troppo bassa, correggere applicando una maggiore pressione all'ultimo pizzico, di contro, se troppo alta, svuotare il fornello e ricaricare da capo.
E' da notare anche che la pressatura ottimale varia da tabacco a tabacco, oltre che dalle sue condizioni di umidità e scioltezza. Un trinciato lascia normalmente più aria negli interstizi e quindi può essere pressato un po' di più di un flake o di un plug. Un tabacco leggermente umido va pressato meno rispetto ad un tabacco leggermente secco.
Tabacchi troppo umidi o troppo secchi vanno corretti prima del caricamento arieggiandoli o umidificandoli, altrimenti la fumata sarà compressa: difficoltà di combustione e formazione di condensa con decadimento del sapore nel primo caso, combustione veloce e fumo caldo con decadimento del sapore e rischi di lesione del cavo orale e bruciature della pipa, nel secondo caso.
Tabacchi provenienti da confezioni appena aperte vanno sciolti se presentano eccessiva densità ed arieggiati per favorire il rilascio degli sapori in fumata.
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